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Questa serie di lavori "si appropria" di oggetti di uso comune. Gli oggetti vengono per così dire "congelati" su un supporto, sottratti al loro originario contesto, come resti di una civiltà passata e perduta.

Non si tratta di un semplice "ready-made", perché questi oggetti vengono invecchiati artificiosamente e resi quasi irriconoscibili, per conferire loro un aspetto vagamente funesto. Sono esposti come fossero reperti in un museo di archeologia, appartenenti a una società antica e perduta, ma essi sono oggetti del nostro quotidiano: sacchetti della spesa in plastica, guanti per la frutta dei supermercati, buste per pacchi postali, ecc...

Sono oggetti "minori", ai quali solitamente non si presta grande attenzione, ma che fanno parte di una pratica tra le più devastanti del consumismo: quella dell'usa e getta. Sono stati prodotti per essere utilizzati una volta sola e per essere poi smaltiti come rifiuti. Quegli stessi oggetti, scaricati per decenni negli oceani, hanno creato veri e propri continenti galleggianti: enormi masse di plastica alla deriva, simbolo della nostra indifferenza.
reperti del quotidiano usa e getta
2021-2023 La "borsa usa e getta" è qui intesa come il contenitore della spesa nel quale riponiamo gli oggetti e gli alimenti che acquistiamo. Le borse usa e getta sono l'emblema del nostro atteggiamento consumistico, perché ci vengono messe a disposizione in quantità illimitata dal venditore, per farci eccedere i limiti di un contenitore unico, che ognuno di noi potrebbe invece portarsi da casa.

Plastic-emoji 2023: Ho plastificato i guanti in plastica che usiamo al supermercato per prendere frutta, verdura, pane ecc..

Li ho per così dire "bloccati" in pose di "emoji", le icone che usiamo per comunicare nei social network. La brevità del ciclo di vita di questi oggetti d'uso comune, gettati via dopo essere stati usati solamente qualche minuto, trova corrispondenza nella rapidità con la quale reagiamo sui social a tutto quello che ci viene proposto, prendendo immediatamente posizione, per poi dimenticarcene poco dopo.
Le buste e i pacchi postali stanno in parte sostituendo la funzione delle borse della spesa. L'acquisto compulsivo sta infatti trovando nuovo spazio online, tramite app e siti di acquisto. La comodità di poter acquistare merce in tutto il mondo con un semplice clic del mouse o un tocco sullo schermo dello smartphone mette in moto un meccanismo tanto più complesso, quanto più lontano è il venditore.

Dei vari passaggi compiuti resta traccia nei codici a barre e nei QR-code che vengono man mano incollati durante il trasporto a bordo di navi, treni, aerei, camion, furgoni, prima di raggiungere la nostra porta di casa. Tutto questo è molto poco ecologico e ha un forte impatto ambientale: è uno spreco di risorse e di energia. Le buste che utilizzo in questi lavori sono tutte rigorosamente indirizzate a me stesso, perché sono io il primo destinatario delle critiche che muovo.

Come gli altri oggetti della serie "Archeologia del presente", anche le buste e i pacchi postali sono trattati in modo da apparire sporchi e tetri: in questo caso un'allusione alla fuliggine generata dai gas di scarico prodotti per trasportarli e alle condizioni spesso di sfruttamento di chi lavora nella catena logistica.


2021 Quello qui sopra, potremmo definirlo un oggetto "manifesto", nel quale ho voluto raccontare, con un solo elemento un pensiero complesso alla base del mio lavoro. Qui vediamo una confezione industriale in plastica trasparente intaccata da un bruciatura, evoca quella mia esperienza, descritta nella premessa.

E' la tipica confezione trasparente pensata perché il contenuto fosse visto ma protetto al suo interno, che mette in mostra un oggetto esposto appeso pronto per essere preso e messo nel carrello della spesa. Non ci interessa quale oggetto fosse in esso contenuto, il fatto che non si veda l'interno lascia che ognuno possa immaginare qualcosa nella sua esperienza personale.

La bruciatura su un lato, deforma la superficie della confezione, il fumo invade la stessa, è la perfezione del contenitore, intaccato e subito il nostro luccicante oggetto degrada, evocando l'eterna parabola  della decadenza di un mondo che pensavamo immutabile ed eterno.   


the shopping bag n3- 2022
plastica acrilico su cartone,
dimensioni 60x50 cm
the shopping bag n4- 2023
plastica acrilico su legno.
dimensioni 50x40 cm
the shopping bag n2- 2022
plastica acrilico su cartone,
dimensioni 53x50 cm
vari "plastic emoji" 2023
guanti in plastica usa e
getta plstificati a caldo
dimensioni 30x42.5 cm
delivery 4 e 5 - 2023
plastica e acrilici su legno
dimensioni 24x30 cm
sito in allestimento
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