L'arte del cambiamento: le mie opere esplorano le tematiche sopra descritte, e le loro possibili implicazioni, dirette e indirette, nel tentativo di rappresentare un mondo in veloce cambiamento, in preda all'incertezza e alla paura del futuro prossimo.
Il mio sguardo non è quello dello spettatore "super partes" ma di una persona pienamente coinvolta in tutto questo. Tutti noi, chi più chi meno, abbiamo contribuito a provocare il disastro che ci circonda e che abbiamo fatto finta di non vedere. Ad eccezione dei neonati e dei giovanissimi, nessuno può dirsi estraneo o innocente. È importante esserne consapevoli e, per quanto possibile, contribuire al cambiamento.
Tecniche e materiali: nei miei lavori prediligo il bianco e il nero e l'utilizzo di materiali riciclati o comunque poveri, tutti provenienti dalla produzione industriale: bitume, colori acrilici o smalti di derivazione edile; sacchi per la spazzatura, cartoni da imballaggio, carta e legno di scarto, pellicole in cellofan o PVC trasparenti, nastro adesivo o da riparazione.
Temi e "sotto-temi": i temi che affronto sono vasti e complessi, con ricadute più o meno dirette in diversi settori della società. Per non scadere nella banalità, ho preferito mettere a fuoco alcuni "sotto-temi", che ho così denominato: "riparazioni mimetiche"; "web fashion"; "archeologia del presente"; "pixel"; "social logo"; "natura";.
Tutti insieme, questi argomenti, tratteggiano un "clima" di fine impero che spaventa, così come spaventano i grandi cambiamenti epocali, che ci costringono a cambiare senza sapere di preciso che cosa ci aspetta.