Cutro (2023)
cellofan e acrilico su cartone
dimensioni 30x42 cm
True art (2018)
acrilico su carta e plastica
dimensioni: 18x30 cm

Home           Contatti            Chi sono            Opere
 
La mort de ma-rat (2021)
acrilico su tela
dimensioni 50x70 cm
Il pixel è l'unità minima che compone una fotografia digitale, singolarmente i pixel non dicono niente, ma uniti in grande quantità, creano un'immagine.

In "pixel" appunto raccolgo alcuni lavori di varia estrazione formale, che non rientrano nelle tematiche precedenti. I temi trattati sono vari, perlopiù ispirati alla cronaca giornalistica di fatti che mi hanno particolarmente colpito e che considero emblematici nel descrivere nell'insieme, importanti e spinose problematiche d'attualità.

Frammenti di cronaca contemporanea
A Cutro, in Calabria, il 26 febbraio 2023 avvenne il naufragio di 180 migranti. I superstiti furono solo 80. Questa tragedia mi ha molto colpito: donne, uomini, bambini, che fuggivano dalla loro terra d'origine, in cerca di una vita migliore, hanno trovato la morte in mare, a poche centinaia di metri dalla riva.

Nel quadro prendo spunto da una foto del relitto visto dall'alto. La coltre biancastra con la quale l'ho ricoperto rappresenta l'oblio della memoria. Ho parzialmente raschiato questa coltre, facendo così venire alla luce i resti dello scafo e con esso il ricordo del naufragio. L'opera è un necessario memento, per mantenere viva la memoria di tragedie come questa, affinché non si ripetano.



















La mort de ma rat (tradotto dal francese: la morte del mio topo). Questo dipinto fa esplicito riferimento al famoso quadro di J. L. David "la mort de Marat". Il quadro di David rappresenta la morte di uno dei capi della rivoluzione francese, ucciso nella sua vasca da bagno con una pugnalata di una avversaria politica. La vicenda storica però non ci interessa nei dettagli, mi interessava la morte di un rivoluzionario, perché ritengo che anche Topolino, sia stato a suo modo, un rivoluzionario e un'icona del nostro tempo. I cartoni animati, sono stati sin dalla loro invenzione negli anni 30, un modo di svincolare il cinema dalla rappresentazione del reale e poter creare dei filmati che dessero libero sfogo alla fantasia degli autori. Credo che questo divagare fantastico senza limiti, dei cartoni animati, abbia alimentato l'immaginazione dei giovanissimi, che cresceranno con l'idea di andare oltre il possibile fino a generare quel delirio di onnipotenza poi sviluppato successivamente con i super eroi. L'uomo onnipotente senza freni nella suo dominio del mondo e sulla natura. Oggi "con la morte del topo" alludo al fatto, che ci stiamo rendiamo conto di avere esagerato.


2018 ero molto colpito dall'indifferenza delle persone verso la sofferenza dei migranti, che fuggono dalla loro terra per vari problemi provocati, direttamente o indirettamente, dall'avidità e cupidigia di noi occidentali, che sfruttiamo quei paesi da secoli. E mentre si afferma di risolvere il problema dei migranti con i rimpatri forzati, è arrivata una notizia che mi ha commosso: "Lo hanno trovato appeso al soffitto della sua stanza nel "rifugio temporaneo" dentro l'hotel «Spinsar» di Kabul. Era stato rimpatriato dalla Germania dopo che la sua domanda di asilo era stata respinta in via definitiva dal Tribunale di Amburgo, dove viveva da 8 anni. Così un afgano di 23 anni, ha scelto di sfuggire al destino scritto da chi ha scelto di farlo ritornare nel suo «Paese sicuro»" (fonte:Sebastiano Canetta, IL MANIFESTO). Ho deciso allora di dedicare la mia opera a questa brutta storia di indifferenza e di dolore. Per farlo ho creato un "kit per il suicidio per impiccagione", con tanto di istruzioni per l'uso, concepito come un oggetto di quelli che troviamo esposti nei centri commerciali. Il centro commerciale preso a simbolo del consumismo irresponsabile, che in altri luoghi del mondo provoca guerre e povertà. Non ho trovato il nome di quel povero ragazzo, quindi non posso citarlo direttamente. Ho pensato allora, di intitolare il mio lavoro, "spinsar" che è diventato il nome del "kit", (dal nome dell'hotel di Kabul nel quale il ragazzo era ospitato). La mia intenzione è quella di creare un collegamento diretto tra causa e l'effetto. L'opera è completamente realizzata in bianco e nero: l'unico altro colore (se lo vogliamo chiamare così) è il bitume, quel giallino che ricopre untuoso completamente l'interno delle superfici trasparenti. Il bitume come rimando diretto al petrolio: è grazie a questo materiale che la nostra società si è sviluppata così com'è oggi con le conseguenze che sappiamo.

N.B. Il QR code presente nella parte centrale dell'opera, consente di leggere l'articolo giornalistico citato. https://www.dirittiglobali.it/2018/07/dopo-otto-anni-la-germania-lo-rimpatria-afgano-di-23-anni-si-suicida/
L'arte come bene di consumo. L'arte accessibile a tutti è certamente una cosa positiva, trovo però che vi sia un abuso di questa parola e che sia estremamente difficile definire l'arte. Io stesso sono sempre molto incerto e preferisco definire i miei lavori come opere che raccontano qualcosa di me e del mondo che mi circonda.
Spinsar (2018)
tecnica mista 
dimensioni 40x80 cm
sito in allestimento
sito personale di Alessandro Baldo via Chini 16 - 36061 Bassano del Grappa (VI) Italy e-mail: info@bldlsn.it

il sito è ottimizzato per la visione su pc desktop, per la visione corretta usa bruser: Chrome, Firefox, Edge o altri certificati HTML 4.


Privacy Policy Cookie Policy