Questa ultima serie di opere dal titolo "l'origine del danno" ad alcuni potrebbero richiamare le opere di Burri, Fontana o di altri artisti coevi degli anni '60. Contrariamente a quelle creazioni, però, queste opere non sono il risultato di un unico gesto creativo (l'effetto di una combustione o di tagli o buchi del supporto) ma il risultato di una laboriosa operazione artigianale. Il presunto "danno" è cioè ottenuto attraverso un processo elaborato, frutto di un lavoro "costruito" artigianalmente, che non si può attribuire ad un unico fatto, accidentale o naturale, né ad un semplice ed unico gesto creativo.
L'articolato processo che si nasconde dietro al "danno" rappresentato, vuole richiamare quello che si nasconde dietro ai danni ambientali, dove quelli più estesi e pericolosi, non sono dovuti a un singolo evento nefasto, ma il risultato consapevole di interi decenni di attività industriali, danni spesso accettati dalla collettività come accettabili, in nome del lavoro e del progresso.